
Foto dell’acceleratore STAR. Da destra verso sinistra, la sorgente degli elettroni, il fotoiniettore RF, seguito dalle
tre sezioni acceleranti e le camere di interazione Compton.
Innescata la prima scintilla del progetto STAR (Southern Europe Thomson Back-scattering Source for Applied Research), una nuova infrastruttura di ricerca che promette di rivoluzionare il modo in cui si generano fotoni ad alta energia, presso l’Università della Calabria (Unical).
Realizzato dall’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) nell’ambito del suo programma di Trasferimento Tecnologico, STAR è una sorgente di luce compatta basata sul fenomeno del Compton inverso, capace di produrre fotoni X fino a 350 keV. Si tratta della prima sorgente ICS (Inverse Compton Scattering) in Europa di questo tipo, che si affiancherà a quelle già attive a Monaco di Baviera (MuCLS) e Parigi (ThomX).
Durante le prime fasi di test, il sistema ha generato e accelerato fasci di elettroni ad alta brillanza fino a 61 MeV, pronti per interagire con un potente laser da 500 mJ. Questo processo è il cuore della generazione di fotoni da Compton inverso.
La vera forza di STAR sta nella sua compattezza: un apparato molto più contenuto rispetto alle grandi sorgenti di luce di sincrotrone, ma con un potenziale enorme. Pensato per essere installato anche in campus universitari e in paesi in via di sviluppo, STAR rappresenta un modello economico e accessibile per la ricerca avanzata.
“Questo primo risultato, entusiasmante, conferma la validità delle scelte di Unical e ci spiana la strada verso una prossima erogazione di luce agli utenti,
portando a pieno regime l'ecosistema dei laboratori dell'infrastruttura STAR, in sinergia con la prossima apertura di due linee di luce”, ha commentato il Prof. Raffaele Agostino dell’UniCal, responsabile scientifico della sorgente, in stretta collaborazione con il Prof. Pasquale Pagliusi ed il Prof. Enrico Tassi.
La realizzazione dell’infrastruttura è stata coordinata dai Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN, insieme alla Sezione INFN di Milano e al laboratorio LASA, che hanno contributo ciascuno con numerosi esperti e tecnici. Tra i protagonisti: Luca Serafini, Andrea Ghigo, Luigi Pellegrino, Attilio Sequi, Luigi Faillace, Alberto Bacci, Adolfo Esposito, Sandro Vescovi e Umberto Dosselli e Speranza Falciano tutto personale dell’INFN che a vario titolo ha ricoperto, negli anni, ruoli di coordinamento tecnico, scientifico e gestionale.
Nella nostra Sezione INFN di Milano, oltre quelli già citati, diversi colleghi hanno dato contributi rilevanti al progetto STAR nel corso dei suoi 12 anni di durata: Vittoria Petrillo, Ezio Puppin, Francesco Prelz, Illya Drebot, Marcello Rossetti, Sanae Samsam, Marcel Ruijter, Francesco Broggi e Dario Giannotti. L’amministrazione locale ha svolto numerose attività in abito legale e contrattuale legate al contratto nazionale tra INFN e UniCal nel periodo 2020-2025. Un ringraziamento particolare va ad Angela Campanale ed Ekaterina Kornioukhina per il loro supporto amministrativo, efficace e tempestivo nelle attività e negli impegni del responsabile nazionale del progetto.
Con questa prima scintilla, STAR apre una nuova stagione della scienza: piccole sorgenti compatte per grandi scoperte.
Spot su bersaglio YAG:Ce del fascio di elettroni (diametro ca. 1 mm) all’uscita del fotoiniettore RF.

Immagine su bersaglio YAG:Ce del fascio di elettroni accelerato fino a 61 MeV ed inviato nella camera di interazione
per la generazione di fotoni da Compton inverso.

Targhetta YAG:Ce del fascio laser a energia di 500 mJ, lunghezza temporale di 5 ps e frequenza di ripetizione
pari 100 Hz nel punto di interazione con il fascio di elettroni ad alta brillanza.






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